Il “banchiere ambulante” Adriano Mione segnò vent’anni fa lo sbarco di Banca Etica a Torino e in Piemonte. In realtà un piccolo ufficio, non una filiale vera e propria, Adriano lo aveva, in via Garibaldi, ospite del Centro Studi Sereno Regis.

Come gli altri colleghi in Italia, però, Mione era un promotore finanziario sui generis, sia per lo stile sia per i presupposti alla base del suo lavoro; flessibile e in continuo movimento sul territorio regionale, un “banchiere ambulante”, per l’appunto.

In pochi anni Banca Etica è cresciuta: nel 2004 è arrivato un secondo banchiere ambulante e ad aprile 2006, forte del numero di soci e clienti, apriva la filiale vera e propria, con tre dipendenti, in via San Pio V a Torino, che nel 2012 era già insufficiente. Oggi, nei locali di via Saluzzo 29 la filiale regionale di Banca Etica conta dieci dipendenti; due consulenti sono negli uffici di Cuneo e Novara, una consulente di Finanza Etica opera sulle province di Asti e Alessandria.

I numeri testimoniano vent’anni di successo: «I soci sono oggi 2.900, 60 dei quali in Valle d’Aosta, con 5 milioni di capitale sociale sottoscritto – riassume Diego Finelli, responsabile di Banca Etica a Torino –, abbiamo 4.500 conti correnti, 81 milioni di fidi e prestiti accordati in tre macro settori: 25% cultura, 55% persone, sia finanziamenti diretti alle persone fisiche sia alle organizzazioni che operano nel sociale, 20% pianeta e ambiente. Il risparmio raccolto è 193 milioni, di cui 125 di raccolta diretta che la banca utilizza per erogare i propri finanziamenti e 68 di fondi di investimento etici».

Il futuro registra l’ingresso di un nuovo dipendente in via Saluzzo e una riorganizzazione a livello nazionale per offrire assistenza più efficiente a soci e clienti con un ufficio distribuito che si occuperà di primo contatto e di consulenza da remoto per telefono o in video, per rendere la banca vicina a tutti i piemontesi, a prescindere dalla residenza. Gli ambienti della filiale si connoteranno sempre più come luogo di incontro e di consulenza specializzata, per coltivare relazioni autentiche di valore e confronto.

«Le sfide attuali e future sono tante e complesse – rimarca Finelli – e Banca Etica sta cercando di trasformare le difficoltà che questi tempi ci presentano in un’occasione di crescita e miglioramento. Oggi il rapporto con le banche è sempre più spersonalizzato ma, paradossalmente, la finanza “sostenibile” è diventata di moda come un “prodotto da tenere a scaffale”. Banca Etica continua invece a fare finanza etica al 100 per cento, siamo l’unica banca che sostiene solo attività e soggetti che abbiano un valore sociale positivo, rendendo pubblico ogni somma erogata».

Tante le storie di successo diventate possibili grazie a Banca Etica: come la Gelateria Popolare, in via Mameli nel cuore del Balon a Torino, che oltre a un prodotto di qualità eccellente, di filiera e solidale, garantisce alla città uno spazio di incontro e di proposta culturale gratuiti.

O a cooperativa Etica nel Sole (le cui attività abbiamo più volte raccontato n.d.r) e la cooperativa Energia Positiva di Nichelino che propone un modello di business basato sulla partecipazione diffusa nella proprietà degli impianti di produzione di energia pulita: oltre 600 soci, 7,5 milioni di capitale raccolto, 26 impianti condivisi e 7,5 GWh di produzione annua di energia green.

I soci di Banca Etica hanno festeggiato i primi vent’anni giovedì 28 ottobre con una serata nel salone della parrocchia Immacolata Concezione a San Donato, a poca distanza da dove tutto cominciò.

Mauro Fresco su La Voce e Il Tempo del 7 novembre 2021