Milioni di scatti su una pista lunga trent’anni. Gianni Oliva, fotografo torinese, festeggia il percorso iniziato da “apprendista”, tra l’86 e l’89, con Beniamino Antonello, autore negli anni 60 e 70 di alcuni tra i più celebri scatti per le campagne pubblicitarie di Armando Testa.

Per Oliva il viaggio da solista comincia nel 1989, a 25 anni, con l’apertura dello studio in via Tartini, in barriera di Milano, e la prima targa, vergata a mano, sul campanello: Gianni Foto. Poi, nel 1990, un’esperienza inaspettata: «Ero ad Albenga in un negozio di subacquea per realizzare un catalogo. Un cliente volle vedere gli scatti. Era un archeologo subacqueo e mi propose di fotografare la nave romana sommersa che era stata localizzata al largo di Grado. La mia incompetenza come sub fu colmata con poche lezioni da un sergente dell’Esercito. Così mi ritrovai per tre mesi a fare due immersioni, una al mattino e una alla sera, per documentare lo scavo. Vivevo su un rimorchiatore attraccato al largo, dove avevo improvvisato una sala posa per i reperti riportati in superficie e una camera oscura per stampare i provini delle foto agli scavi».

Dal ‘92 Oliva abbandona le foto subacquee, «mi tenevano per troppo tempo lontano dalla famiglia», per dedicarsi alle tematiche preferite: luoghi e persone. Immagini scattate in tutti i Paesi europei e in tanti nel mondo, pubblicate sui libri, soprattutto di scolastica, dei grandi editori piemontesi: Lattes, Paravia, Capitello, De Agostini, Petrini.

Nel 2015, altra svolta: «Dopo anni ho ceduto alle insistenze di mia moglie Lella e ho partecipato al concorso Photissima Art Prize. Ho vinto con l’opera “Siauliai, la collina delle Croci”, scattata in Lituania».

Da allora, richieste di partecipazione a mostre, fiere, esposizioni in gallerie d’arte e musei; le foto di Oliva vengono stampate e vendute per collezionismo, o per arredo, dalla milanese Made4Art e da Gaudio Live Art, nel Principato di Monaco, oltre che nello studio di piazza Statuto 13 a Torino, o tramite il sito www.giannioliva.photography.

Il mercato dei fiori a Calcutta fotografato da Gianni Oliva

Il mercato dei fiori a Calcutta fotografato da Gianni Oliva

Tra le foto preferite dall’autore “Il mercato dei fiori a Calcutta” e “Suore alla cascate delle Marmore”. «La prima è animata dai gesti e dai colori della moltitudine di venditori e acquirenti, la seconda coglie lo stupore delle giovani suore quando le acque della cascata, che cadono a intermittenza obbedendo alle esigenze della centrale elettrica che alimentano, improvvisamente irrompono».

Foto di Gianni Oliva

Foto di Gianni Oliva

Persone, che sono il soggetto preferito di Oliva «mi piace intrattenermi con i soggetti, parlargli, scoprire cosa fanno, dove vivono». Come i migranti ospiti a Mezzenile ritratti da Oliva nel 2018 dopo essere stati coinvolti attivamente nel progetto che ha poi originato la mostra “Ospiti” nel paese delle Valli di Lanzo e pubblicate anche nel volume “Istanti Donati” edito da Prinp.com in cinquanta copie numerate e firmate dall’autore.

Oliva coltiva un sogno con il prossimo progetto “Il mercato di Calcutta al mercato di Calcutta”: portare le immagini tra la gente, là dove sono state scattate. Il primo interlocutore è il Consolato generale dell’India a Milano, per poter realizzare l’evento coinvolgendo le persone del mercato, laboratori di stampa e case di produzione video di Calcutta nella realizzazione di un cortometraggio che documenterà tutte le fasi di allestimento della mostra e che diventerà testimonianza da divulgare in Occidente. Un progetto di condivisione significativo in un mondo che costruisce steccati: cercasi sponsor o, come si diceva un tempo, mecenati illuminati.

Mauro Fresco