Alano di Piave non è ovviamente un grosso cane amante dell’acqua come il Terranova e tanto meno il suo nome deriva dalla lana, come pure qualcuno sostiene, che si ricava dalle molte pecore che si allevavano sui rilievi del Piave. Più probabilmente questo centro a pochi chilometri da Feltre e dal Grappa deve il toponimo al germanico Alla o Alanus che, forse, possedeva queste terre nel Medioevo. Terra di emigranti questa, prima, nell’800, per fame; poi durante il secolo successivo per disperazione. Durante la Grande guerra nella conca di Alano le artiglierie italiane e austriache si bombardavano reciprocamente, il territorio fu devastato e la popolazione non trovò altra soluzione che fuggire verso il nord America. Venticinque anni dopo la Seconda Guerra mondiale avrebbe completato l’opera e l’esodo ricominciò, questa volta verso il Belgio e la Francia. Per alcuni, forzatamente verso la Germania. Oggi gli alanesi possono contare su attività artigianali redditizie, soprattutto nei settori dell’occhialeria, dei lampadari e dalla falegnameria, legate a grandi marchi del made in Italy che resiste alle imitazioni provenienti dall’Estremo Oriente. Almeno in cucina Alano rimane ancorato alle tradizioni, in primis, è il caso di dire, con la minestra di riso e patate, in secundis con la frittata di cipolle e soppressa, per finire con la pinza, amalgama di farina gialla, burro e latte al quale si aggiunge un impasto di uova, zucchero e farina lasciato precedentemente riposare per mezz’ora. Via via si versano datteri, l’uva passa ubriacata per ammollo nella grappa, fichi secchi, noci e nocciole tritate. Il tutto finisce in una teglia imburrata, si cosparge di pan grattato e si inforna per un’ora e mezza a 150 gradi; ricordatevi di coprire per la prima ora, diversamente la pinza brucia.
Cosa vedere: il Museo civico storico territoriale in località Campo, aperto tutte le domeniche dalle 15 alle 18, che custodisce reperti risalenti in massima parte alla Prima Guerra mondiale. Interessanti anche la chiesa di Sant’Antonio Abate, Sant’Ulderico in frazione Campo e San Michele in frazione Fener.